La prima visione fu “un diamante nel lago”. Così parlò Daniel Libeskind, alcuni anni fa, durante una passeggiata sul lungolago di Como. Negli occhi dell’architetto stava nascendo qualcosa, un raggio di luce tra acqua e città, un’opera che fosse: “Un’installazione, una gateway fisica e ideale aperta sul ventunesimo secolo”. Il ottobre 2015 la porta si è aperta: Life Electric è realtà.
Un gioiello che svetta al termine della diga foranea, al centro del primo bacino. Un dono che Libeskind, insieme con Amici di Como e numerosi partner e sponsor (tra cui Banca Intesa e la Camera di Commercio comasca), ha voluto fare alla città. Si tratta di una grande azione corale che ha visto in prima linea professionalità, aziende, gruppi industriali, associazioni di categoria, artigiani e amministrazione.
Un progetto ambizioso che ha saputo valorizzare l’impresa locale, le potenzialità del territorio grazie all’intuizione di Libeskind. Life Electric è pensato in onore di Alessandro Volta a 270 anni dalla nascita. L’opera è pulita, lineare, profondamente contestualizzata all’ambiente. Ha la forma di due sinusoidi che si contrappongono e giocano reciprocamente tra curve e movimento con un effetto specchio che rende l’intera struttura parte integrante dello spazio. Uno spazio che viene scomposto e ricomposto in un movimento continuo di luce e riflessi.