Stamattina nell’ospedale di San Fermo della Battaglia si è tenuta la cerimonia inaugurale dell’apparecchiatura collocata nel Quartiere Angiografico e utilizzata durante le procedure di impianto di pace maker e defibrillatori e per le ablazioni cardiache
COMO, 26 LUGLIO 2016 – Un nuovo angiografo digitale all’ospedale Sant’Anna. Stamattina, in occasione della tradizionale festa dedicata alla patrona del presidio, è stata inaugurata la nuova apparecchiatura in dotazione al Laboratorio di Elettrofisiologia, di cui è responsabile Gianluca Botto, struttura facente parte dell’Unità Operativa di Cardiologia diretta da Carlo Campana.
Con questa acquisizione, l’Azienda socio sanitaria territoriale Lariana potenzia la dotazione tecnologica del presidio di San Fermo della Battaglia nell’ambito di quella branca della Cardiologia che si occupa della diagnosi e del trattamento interventistico delle aritmie, cioè delle malattie che alterano la normale attività elettrica del cuore.
L’angiografo, già in funzione dalla fine dello scorso anno, viene utilizzato per gli studi elettrofisiologici, per le procedure di impianto di pace maker e defibrillatori e per le ablazioni cardiache. “Si tratta di un’apparecchiatura radiologica – spiega Gianluca Botto, responsabile del Laboratorio di Elettrofisiologia – che utilizza i raggi X per produrre immagini ad alta definizione del cuore in movimento e delle altre strutture anatomiche di cui i cardiologi elettrofisiologi si avvalgono per monitorare le procedure, a partire dall’inserimento del catetere dalla regione inguinale o dalla vena succlavia fino ad arrivare al cuore. Inoltre, la macchina consente di ampliare o rimpicciolire le immagini per poter ottenere la massima precisione e la massima sicurezza durante l’intervento”.
L’apparecchiatura – Allura Centron di Philips – è costituita da un lettino radiologico dove viene fatto sdraiare il paziente e da una struttura mobile detta “arco a c” che, alle due estremità, è dotato, rispettivamente, di un dispositivo che emette i raggi X che attraversano il corpo del paziente e di un altro dispositivo che capta le immagini e le invia al monitor ad alta definizione. Sia il lettino che l’arco sono completamente robotizzati, un vantaggio per l’ergonomia della sala e per la velocizzazione delle procedure. Infine, l’apparecchiatura, pur garantendo immagini di alta qualità, emette basse dosi di radiazioni, riducendo il rischio di esposizione per pazienti e operatori.
“L’acquisizione di un nuovo angiografo digitale per l’Elettrofisiologia – ha sottolineato il direttore generale dell’Asst Lariana Marco Onofri – ci ha consentito di rinnovare la dotazione strumentale di questo settore della Cardiologia garantendo un importante miglioramento tecnologico in una branca interventistica dove operano professionisti di elevato profilo. L’Asst ha in programma di acquisire a breve un’altra apparecchiatura della stessa tipologia con caratteristiche ancora più sofisticate per il Laboratorio di Emodinamica e di interventistica cardio-vascolare”.
L’investimento per l’acquisizione dell’apparecchiatura e la sua installazione è stato di 414mila euro.
L’Elettrofisiologia del Sant’Anna effettua in media ogni anno 120-130 impianti di defibrillatori, 400 pace maker e 150 ablazioni.
OSPEDALE SANT’ANNA: PRONTO SOCCORSO IN CRESCITA
Dopo la Santa Messa nella chiesa dell’ospedale, concelebrata da mons. Carlo Calori, prevosto di Como – San Fedele, la Festa di Sant’Anna è stata anche l’occasione per la Direzione strategica di fare il punto sull’andamento dell’ospedale e anche dell’Asst, in questo caso alla luce della riforma socio-sanitaria regionale.
Da un’analisi dei dati emerge ancora una volta un aumento del numero di persone che si rivolgono al Pronto Soccorso della struttura del presidio di San Fermo della Battaglia: se gli accessi totali ai tre percorsi di Pronto Soccorso (Generale, Pediatrico e Ostetrico-ginecologico) è in aumento dell’1% rispetto al 2014, andando a scorporare l’attività del Pronto Soccorso Generale si evince che è cresciuta del 3%, passando dai 49.242 accessi del 2014 ai 50.436 del 2015. Un trend che si ritrova anche nei dati del primo semestre del 2016 rispetto allo stesso periodo dell’anno passato: 25.624 i pazienti accettati da gennaio a giugno, il 3% in più dello scorso anno.
Si assiste anche a una progressiva crescita dei codici rossi (1.659) del 13% rispetto al 2015 e gialli (15.288), pari al +7%. Una tendenza che ha caratterizzato anche il primo semestre del 2016: i codici rossi sono aumentati del 6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e i gialli sono cresciuti del 5%.
Di pari passo è aumentata l’affluenza giornaliera che ha registrato in vari giorni picchi al di sopra dei 200 pazienti. La giornata più affollata del primo semestre 2016 è stata il 2 maggio: in questa data gli accessi hanno toccato la quota record di 226 pazienti.
In generale, restano sostanzialmente stabili i ricoveri e si conferma l’aumento della complessità dei casi trattati nel settore chirurgico, con un aumento del numero del 13% delle operazioni eseguite in regime di urgenza (4.062 nel 2015) e una lieve flessione, per contro, degli interventi programmati (10.994.
In conclusione, c’è da segnalare l’elisuperficie del Sant’Anna, attivata il 15 aprile scorso, è stata utilizzata dall’elicottero del 118, a ieri, per 49 pazienti soccorsi sul territorio e per 26 trasporti secondari, cioè trasferimenti da o per altre strutture ospedaliere.
“La nostra sfida – ha aggiunto il dg Onofri – è quella di migliorare ulteriormente i servizi offerti da questo presidio che è diventato punto di riferimento per migliaia di cittadini di un vasto territorio e, allo stesso tempo, consentire ai nostri operatori di lavorare al meglio senza dover soffrire le conseguenze del turn-over medico e infermieristico. Su questo fronte stiamo infatti procedendo per assumere nuovi infermieri e alcuni nuovi specialisti”.
A proposito di riforma sociosanitaria, entrata in vigore il primo gennaio 2016, il dg ha sottolineato come tutta la squadra si sia messa al lavoro da subito per creare integrazione tra l’anima ospedaliera e quella sociosanitaria con l’individuazione di percorsi che possano agevolare i cittadini.