Un coro di cento bambini dai sei agli undici anni, trenta ragazzi più grandi, tra musicisti, attori e comparse.
Martedì 26 novembre, il Pontificio Collegio Gallio anticipa l’Avvento con uno spettacolo straordinario nella basilica romanica di Sant’Abbondio, la splendida chiesa con due campanili e cinque navate dedicata al patrono della città di Como. L’evento, aperto a tutta la cittadinanza e a ingresso gratuito, si aprirà alle 20.30 ed è stato ideato dal maestro del Gallio, Isidoro Taccagni, che ha scelto di presentare parole e musica di La Buona Novella, immortale album di Fabrizio De Andrè, pubblicato nel 1970, alternato alla recita delle poesie di Alda Merini, della quale il 1° novembre è ricordo il quindicesimo della scomparsa.
“Con il laboratorio teatrale (giunto al 29° anno di attività) era già capitato di portare spettacoli fuori dal Collegio, ma per il coro dei bambini si tratta di una prima assoluta. Sant’Abbondio è poi un luogo straordinario di fede e di cultura – spiega il maestro Isidoro Taccagni – alcuni bambini non erano mai entrati in questa storica chiesa, così abbiamo pensato a un modo diverso per avvicinarci al Natale. Meno panettonoso, se mi consentite, dopo che lo scorso anno abbiamo rappresentato il presepe di Greccio nel cortile del Gallio”.
I cantanti, nell’abside di Sant’Abbondio saranno tutti gli studenti della primaria, dalla prima alla quinta. Alcuni allievi della secondaria si occuperanno invece della lettura delle poesie, della musica (verranno portati in chiesa anche un basso e una batteria) e della rappresentazione con Maria incinta di Gesù e un angelo, gli unici due attori in costume.
“Abbiamo curato molto anche la forma scenica. Lo spettacolo è stato in questi mesi argomento di studio per gli studenti – spiega ancora Isidoro Taccagni – li abbiamo fatti ragionare sulla maternità di Maria. Un tema complesso. Fonte d’ispirazione è stata una poesia di Miguel De Unamuno, con la Madonna che canta la ninnananna a Gesù bambino, mentre il neonato sogna già la croce. Il nostro obiettivo è cantare e recitare a Natale senza parlare di Natale, contemplando con gli occhi di Maria le radici del grande Mistero dell’Incarnazione e il suo compimento sul Golgota”.
Le poesie scelte di Alda Merini sono contenute in Magnificat: Un incontro con Maria e Il canto dei Vangeli.
“E’ difficile spiegare ai bambini l’Incarnazione, inspiegabile e misteriosa, convincerli a non accontentarsi di un Natale così profano come quello a cui li abituiamo. Dopo il candore di Greccio svelato in Collegio l’anno scorso, proviamo a cantare qualcosa di diverso. Si sa, le parole delle canzoni si aggrappano alla memoria e all’anima meglio di qualsiasi altra prosa o poesia. Chissà mai che si riesca a mostrare loro, in un mondo pieno di povere, squallide e tragiche natività, quanto il dono che Dio ci ha fatto per tramite di Maria sia, ancora oggi, la vera speranza dell’umanità” conclude il maestro Taccagni.